In rete negli ultimi anni si sono
moltiplicate le società che propongono acquisti vantaggiosi di prodotti per lo più di tecnologia, ad un prezzo di
norma del 93% inferiore al proprio costo di listino. Si parla delle aste al
centesimo, uno strumento che ha raccolto e raccoglie tutt’ora numerosi giocatori
in tutta Italia e non solo.
COME FUNZIONA - Il meccanismo è abbastanza
semplice. Il prezzo del bene aumenta di ogni centesimo/centesimi ad ogni
puntata. La durata dell’offerta è standard ed in genere non supera qualche
decina di minuti. Se nell’intervallo prestabilito nessuno propone una nuova
offerta, e il bene viene aggiudicato. Altrimenti il prezzo sale di un centesimo
e si aspetta la prossima puntata di un altro giocatore. Ogni puntata viene
acquistata da un utente a pacchetti che vanno da poche decine a centinaia di
euro. Comunque se l’asta dura di più, il banditore guadagnerà più soldi.
COSA DICE LA LEGGE - Le puntate non sono
rimborsabili e possono essere spese solo per partecipare alle aste ed alla loro
scadenza sono assimilati dall’impresa.
I SUGGERIMENTI VINCENTI
BISOGNA PUNTARE SEMPRE - Per conquistare le
aste ci vogliono pochi e semplici trucchi. Usate sempre siti affidabili come ad
esempio Madbid o Wellbid, una circostanza strana specie se, come in Italia i
siti operanti sono più di una decina. Si consiglia di acquistare pacchetti di
puntate con un forte sconto. Si deve poi scegliere l’asta giusta focalizzandosi
su un prodotto senza disperdere le puntate ed anzi studiando i propri avversari
scegliendo un massimo di spesa da non superare, rilanciando colpo su colpo
dimostrando di volere quell’oggetto ma senza esagerare.
Questo rappresenta solo un piccolo esempio
di messaggio destinato a coloro che vogliono provare un sito destinato alle
aste al centesimo.
I COSTI - Viene proposta una differenza tra
aste libere e riservate. Ogni prodotto ha un timer diverso che indica la durata
della puntata mentre quello evidenziato è il prezzo del prodotto in questione. Parliamo
di oggetti di prima fascia come vari iPhone, iPad, tablet o una borsa Louis
Vuitton. Se vogliamo partecipare dobbiamo prima iscriverci e poi acquistare un
pacchetto di offerte, se non vogliamo prendere parte ad un asta libera che ci
consentirà di partecipare usando solo le offerte gratis.
LA DIFFERENZA TRA PREZZO E SPESA - Vengono
proposte delle offerte in termini di sconto percentuale del 92%. Ricordiamo
sempre che il prezzo aumenta di un centesimo ogni puntata. Ciò significa che
per arrivare a 4,22 euro, bisogna aver effettuato almeno 422 puntate. Prendiamo
il Samsung Galaxy Tab 3.0 da 10 pollici in vendita a 359 euro. Ciò significa
che sono state effettuate al momento 35900 puntate. E se diciamo che 1250
puntate costano 350 euro, con uno sconto del 45 per cento, potremmo dire che
con questo valore il costo finora incassato dal asta è di 4790,52 euro. E tale
valore è destinato a salire se prendiamo ad esempio il pacchetto da 113 offerte
a 45 euro si può arrivare ad un prezzo di 5083 euro.
QUINDICI SITI ATTIVI IN ITALIA - Per sapere
quanto sia difficile questo mercato per gli operatori coinvolti, è opportuno
consultare la lista dei siti attivi in Italia, fornita da Astealcentesimo.net,
che ci può confermare come al momento in Italia siano attivi 15 siti su 95 nati
e per lo più defunti. Segno che il business non è facile e che forse solo la
garanzia di sicurezza può rappresentare uno stimolo all’acquisto.
IL SOFTWARE PER VINCERE - E per chi invece
vuole monitorare l’attività dei vari siti d’aste, è possibile acquistare un
programma, chiamato Astamonitor, che a seconda dei pacchetto desiderato
consente di poter monitorare l’attività dei principali siti che offrono
prodotti con rialzo al centesimo.
IL BANCO NON DEVE PERDERE – Si parla di un
sistema che assomiglia ad una lotteria ma il cui biglietto è effettivamente
molto costoso, se non addirittura troppo. Il sistema in se è legale ma è
altrettanto vero che sono moltissimi i siti che hanno alzato bandiera bianca.
Perché il sistema funziona quando si riescono a convogliare clienti che
spendono ed investono, altrimenti il sistema va in perdita. Del resto il banco
deve vincere sempre, altrimenti, per chi organizza, non ne vale la pena.